Autore: Sergio Barboni

Il Lago di Pilato in crisi idrica

Dopo i crolli e gli smottamenti su tutto il gruppo dei Sibillini, dovuti al sisma del 2016, ora è il Lago di Pilato a preoccupare! Il Lago di Pilato costituisce uno dei luoghi simbolo dell’intero Parco. Anticamente chiamato Lacum Sibillae, è l’unico bacino naturale di origine glaciale nelle Marche, situato a 1.941 m. s.l.m. sotto la cima del Monte Vettore, la vetta più alta di tutti i Monti Sibillini (2.476 m.). Le misure del lago variano: mediamente sono di circa 900 metri di lunghezza per 130 metri di larghezza con una profondità di 8-9 metri. Il lago non ha...

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I Quattro Passi dei Sibillini

Un giro mitico, una scommessa sulle proprie forze, un’esperienza indimenticabile! Il 24 settembre 2011, in 11 ore, percorremmo i 61 km e i 3600 metri di dislivello necessari per superare i quattro valichi (Passo Cattivo, Valico delle Murette, Pintura di Bolognola, Passo del Fargno) intorno ai massicci del Bove e della Priora, tra la Val di Tenna e la Val d’Ambro. Le recenti disposizioni di conservazione dei siti natura 2000 da parte dell’Ente Parco vietano il transito alle mountainbike nel sentiero non numerato di cresta Casale delle Murette-Prato Porfidia, in modo incomprensibile in quanto non ci sono differenze ambientali tra...

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Percorsi storici delle nostre montagne

Quando percorriamo un sentiero ne ammiriamo spesso la bellezza, ma ci domandiamo mai se ha una storia, un “vissuto”, una giustificazione antropologica, economica, e più in generale culturale? In passato camminare era una necessità; basti pensare nelle epoche preistoriche ai grandi spostamenti di cacciatori al seguito delle migrazioni degli animali oppure ai fenomeni di pellegrinaggio ai tempi del Medioevo. La storia delle vie naturali inizia con le percorrenze di crinale, le più sicure perché lontane dai fondovalle paludosi, dai fiumi, dalle foreste. Le tipologie stradali erano ridotte a due o tre e le mulattiere avevano, tra queste, una posizione...

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Val di Tenna/Infernaccio

La Val di Tenna è sempre stata un passaggio obbligato per l’attraversamento dell’appennino. Era la via più breve e accessibile usata dagli Etruschi, i Romani e tutte le popolazioni che per necessità dovevano attraversare l’Appennino. Fu anche territorio di aspre contese fra Visso e Montemonaco per i ricchi pascoli della Valle Lunga e di Capotenna. Le gole formate dal fiume Tenna, chiamate dell’Infernaccio, sono tra le più suggestive di tutto l’Appennino. Anticamente l’Infernaccio era chiamato “Golubro”, dal latino “Gula“ che significa gola e “Lubricum” che significa scivolosa e impenetrabile. Inizialmente non c’erano ancora le vie consolari e per gli spostamenti...

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Castelluccio: la divisione della montagna

Il Comune di Norcia ebbe origine probabilmente dall’organizzazione di operai, artigiani e commercianti e già dalla sua nascita si dotò di uno Statuto e di un complesso sistema amministrativo e politico che venne applicato tanto al centro urbano quanto al contado. Quasi tutto il VI libro degli Statuti di Norcia, per la precisione 70 rubriche 
risalenti al 1346, è dedicato alla ripartizione dei beni comunali situati alle 
quote più alte delle montagne a oriente dell’altopiano di S. Scolastica. Si trattava dei beni appartenenti alla collettività e come tali inalienabili e godibili dai nativi residenti nel comune, a condizione che
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